Foggia, è morto Gustavo De Meo: "padre" della Dc e deputato per cinque legislature
Lunedì 03 Maggio 2010
Oggi, alle 15.30, i funerali presso la Chiesa dell'Immacolata a Foggia
E' morto a Roma l'onorevole Gustavo De Meo, per cinque legislature deputato al Parlamento nonché presidente dell’Associazione nazionale Combattenti e Reduci. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per i governi Pella, Fanfani e Tambroni ricoprendo l'incarico di sottosegretario della Difesa. Giudice costituzionale supplente, per trent'anni è stato presidente dell'Ente Fiera di Foggia. Nonostante l'età continuava a coprire l'incarico di presidente dell’Associazione nazionale combattenti e reduci.
Fonte:da internet
venerdì 24 dicembre 2010
Trebisacce-24/12/2010:NATALE 2010
NATALE 2010
Stava per nascere a Betlemme
il Redentore, in una mangiatoia,
e Giuseppe e Maria sono stati
scambiati per mendicanti.
Alla loro richiesta di ospitalità
per dare alla luce il bambinello,
il locandiere rispose che nella
locanda non c’erano posti vacanti.
Allora Giuseppe e Maria guardarono
Lontano, lontano e videro una luce
luccicante come una stella volante
e dissero: “ Lì ci dovrebbe essere
una masseria con la stalla per
dare alla luce il nostro bambinello”.
Appena arrivati il bambinello è nato.
Il bue e l’asinello si mossero
in ‘pietate’ e dissero:
“Aiutiamo questo bambinello
appena nato. Questo bambinello
è nato per opera dello Spirito Santo”.
Il pastore con l’agnello,
e l’altro pastore con le ciaramelle
hanno accompagnati i Re Magi
venuti dalla Prussia davanti al bambinello.
Nel cielo si accendeva una stella soave e bella,
faceva luce alla grotta del bambinello.
L’ha voluto Dio per Giuseppe e per Maria.
Io gli voglio dedicare questa poesia:
Ho scelto la più bella,
ho scelto la poesia del bambinello.
Caro bambinello Gesù,
cosa mangiavi quando
eri piccolo tu?
I tempi erano duri e sacrificati
e non esistevano, duemila
anni fa, né caramelle e né cioccolato.
Io penso e ripenso ancora
che ti sei fatto grande
con tanto amore.
Per volere di Dio,
per Giuseppe e per Maria.
I giudei spregiudicati
alla croce ti hanno inchiodato.
Tu innocente e senza peccati
con gloria bella sei resuscitato.
Io ti adoro di vero cuore
e sono un tuo ammiratore.
Michele Lofrano
(Presidente Associazione Combattenti e Reduci)
Sezione di Trebisacce
martedì 23 novembre 2010
Trebisacce-17/11/2010: A breve la piazzetta e il monumento all'eroe A. Lutri
Trebisacce:17/11/2010
A breve la realizzazione della piazzetta nell’ex area Anas con all’interno il monumento all’eroe A. Lutri, medaglia d’oro al valore militare. Grazie alla sensibilità dell’amministrazione guidata dal sindaco Mariano Bianchi e alla determinazione delle associazioni interessate si realizzerà la piazzetta di pubblica utilità e si ricorderà il valore militare dell’eroe A. Lutri, orgoglio indiscutibile per l’intera comunità. La giunta Comunale, nei giorni scorsi, ha approvato il progetto definitivo e richiesto il prestito alla cassa depositi e prestiti, assistito da contributo della Regione Calabria per l’importo di euro 230.000. Oltre alla riqualificazione dell’intera area ex Anas da destinare a piazzetta pubblica si realizzerà all’interno il monumento composto da cinque stele di marmo bianco di dimensioni diverse e crescenti e su una delle quali, la più alta, sarà apposto il busto dell’eroe Alfredo Lutri,con la targa in bronzo con le motivazioni della medaglia d’oro,e sulle altre il cappello da bersagliere e lo stemma del corpo. A tale scopo la Sezione di Lucca dell’Associazione Nazionale dei Bersaglieri, presieduta dal lion Umberto Stefani, ha messo a disposizione la somma di euro 15.000, su interessamento del cardiologo Leonardo Odoguardi che da tempo sta seguendo l’iter apportando il suo qualificato contributo per risolvere problemi mirando alla realizzazione dell’opera. La stessa cosa dicasi per la locale associazione combattenti e reduci presieduta da Michele Lofrano,che già da tempo è riuscito a farsi destinare l’importo di 1000 euro dall’associazione nazionale di Roma, tramite il presidente Gustavo De Meo. Altre associazioni culturali, di volontariato e di categoria (Misericordia, Albero della Memoria, Italia Nostra, Assopec, Rotary, Pro Loco, Marinai d’Italia,ecc, si sono dimostrate solidali partecipando alle riunioni preliminari e si è certi che non faranno mancare il loro prezioso sostegno morale e finanziario già precedentemente annunciato.
Franco Lofrano
giovedì 11 novembre 2010
Trebisacce-04/11/2010:Donata una targa ricordo in memoria di Domenico Malatacca
Trebisacce:10/11/2010
Donata una targa ricordo in occasione del 4 novembre in memoria di Domenico Malatacca, al fratello Giuseppe Malatacca,dal presidente Esecutivo, Enzo Orlanducci, dell’associazione nazionale Reduci dalla Prigionia dalla Guerra di Liberazione e loro familiari (Anrp) di Roma. La targa vuol rappresentare un pubblico tangibile segno di riconoscimento a quel militare di qualsiasi arma, grado e ruolo, che si è distinto per eccezionali capacità professionali o per spirito di sacrificio o elevatissimo senso del dovere o ammirevole sentimento di solidarietà umana, dimostrati durante l'espletamento del servizio.”Desidero esprimere, scrive Orlanducci, il sincero ringraziamento dell’Associazione Anrp per le iniziative che portate avanti con grande slancio,per perpetuare i valori di cui la nostra Associazione si è sempre fatta promotrice: rendere vivificante la memoria storica, spronare i giovani a “non dimenticare”, affinchè dalle ceneri di un tragico passato possano essi costruire un mondo nuovo,di giustizia, di solidarietà e di Pace”.
Franco Lofrano
Donata una targa ricordo in occasione del 4 novembre in memoria di Domenico Malatacca, al fratello Giuseppe Malatacca,dal presidente Esecutivo, Enzo Orlanducci, dell’associazione nazionale Reduci dalla Prigionia dalla Guerra di Liberazione e loro familiari (Anrp) di Roma. La targa vuol rappresentare un pubblico tangibile segno di riconoscimento a quel militare di qualsiasi arma, grado e ruolo, che si è distinto per eccezionali capacità professionali o per spirito di sacrificio o elevatissimo senso del dovere o ammirevole sentimento di solidarietà umana, dimostrati durante l'espletamento del servizio.”Desidero esprimere, scrive Orlanducci, il sincero ringraziamento dell’Associazione Anrp per le iniziative che portate avanti con grande slancio,per perpetuare i valori di cui la nostra Associazione si è sempre fatta promotrice: rendere vivificante la memoria storica, spronare i giovani a “non dimenticare”, affinchè dalle ceneri di un tragico passato possano essi costruire un mondo nuovo,di giustizia, di solidarietà e di Pace”.
Franco Lofrano
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sabato 6 novembre 2010
Trebisacce-02/11/2010:All’ex Presidente dei Combattenti e Reduci Cav. Domenico Malatacca
All’ex Presidente dei Combattenti e Reduci Cav. Domenico Malatacca
Il Cavaliere Domenico Malatacca con noi non c’è più, è insieme a Gesù. Noi dell’Associazione Combattenti e Reduci di Trebisacce gli mandiamo un requiem lassù. Un vero ricordo ti teniamo noi quaggiù. Sei stato un presidente competente e capace della nostra associazione e noi tutti un grazie di cuore ti mandiamo. Noi tutti i membri dell’Associazione abbiamo voluto presenziare alla Santa Messa celebrata da Mons. Gaetano Santagada, nella Parrocchia Madonna della Pietà, che ti ha visto sempre presente per la tua fede cattolica e per ascoltare la parola di Dio. Noi questo dolore del distacco dalla vita terrena abbiamo voluto condividere. Tu caro ‘Micuzzo’ sei stato una persona piena di dignità e bontà. Tu il 4 novembre portavi la bandiera dei reduci e combattenti con tanto affetto e tanto rispetto a quelli che hanno dato la vita per la Patria. Quei caduti che hanno dato onore e dignità alla nostra città. Il rispetto verso tutti e verso le Istituzioni non è mai venuto meno. E ricordo bene di quando ti rivolgevi umilmente alle Istituzioni perché Trebisacce si dotasse di un monumento per i caduti della Marina Militare. Il monumento si trova nella villetta sul Lungomare. Il merito è tuo. E ricordo anche quando dicevi che i caduti in guerra vanno sempre ricordati e mai dimenticati. Io come tuo successore alla presidenza ti ringrazio per l’impegno profuso e una corona dell’associazione a ricordo abbiamo riposto sulla tua bara a testimonianza del nostro affetto nei confronti del nostro presidente che ha sempre operato per amor di patria. Oggi la bandiera dell’associazione abbiamo fatto sventolare innanzi a te con tanti applausi ed affetto. Ti accompagniamo con tanto rispetto, a te Cavaliere Domenico Malatacca, e un requiem ti mandiamo e ti terremo nei nostri cuori sempre presente che sei stato un Presidente dei Reduci e Combattenti.
Michele Lofrano
Presidente Associazione Combattenti e Reduci
Trebisacce
venerdì 5 novembre 2010
Trebisacce-04/11/2010: Manifestazione del IV Novembre
Targa consegnata dal sindaco Mariano Bianchi al figlio Giulio del Cav. Domenico Malatacca
Giacca e medaglie del Cav. Domenico Malatacca
Trebisacce:04/11/2010
Tanti spunti di riflessione e una massiccia partecipazione di studenti hanno colorato e caratterizzato la cerimonia pubblica del tradizionale 4 novembre per ricordare i caduti in guerra e la festa delle forze armate. Ogni anno la comunità trebisaccese rinnova l’appuntamento per ricordare il sacrificio dei numerosi soldati morti per difendere la Patria nel primo conflitto mondiale e gli ideali risorgimentali che hanno trovato un vero riconoscimento solo con la Costituzione Repubblicana del primo gennaio 1948. Presenti in Piazza della Repubblica alle ore 10,00 autorità civili e militari e una marea di studenti,accompagnati dal dirigente Pietro Adduci e dai docenti della scuola primaria “San Giovanni Bosco”, dell’Istituto Comprensivo “C. Alvaro”,con docenti e dirigente scolastico Leonardo Rago,dell’ITCGPT “G. Filangieri” coordinati dal docente Lofrano,del Liceo scientifico e classico con il dirigente Tullio Masneri e ancora associazioni culturali e di volontariato,(Aps “Vacanzieri per l’Italia e…,Assopec, Rangers, Protezione civile, Vigili del Fuoco), Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia stradale, Polizia Municipale. Tutte le forze armate, le autorità religiose e civili, hanno risposto presente all’appuntamento per inviare alle giovani generazioni il messaggio di pace, di amore, di unità e di reciproco rispetto tra gli uomini. Il corteo inizia il suo percorso e imbocca via Lutri, poi Corso Vittorio Emanuele III e si porta sul lungomare al cospetto del monumento dei caduti del mare dove viene riposta la corona che ricorda i caduti in guerra. Presenti sempre all’appuntamento Michele Lofrano (presidente dell’associazione combattenti e reduci) e Pasquale Colucci (presidente dell’associazione Marinai d’Italia). Il corteo riprende il suo percorso e intanto la banda musicale di Trebisacce intona l’inno di Mameli, le marce militari e il Piave e si raggiunge Piazza Mazzini dove ai piedi del monumento dei caduti si ascolta la Santa Messa celebrata da Mons. Gaetano Santagada, coadiuvato dal diacono Sebastiano Indraccolo. Si rivolge soprattutto ai tanti giovani intervenuti il prelato, inviando loro il messaggio di apprezzamento per gli eroi che hanno sacrificato la propria vita per la patria e si è soffermato sul valore del rispetto che è fondamentale all’interno della società civile. Gli studenti quest’anno hanno risposto adeguatamente all’invito di partecipazione. Sicuramente coordinati dai docenti,ma si è notata una scenografia originale: tanti cappellini di colore bianco,verde e rosso raffiguravano la bandiera tricolore. E come se non bastasse a turno,composti e determinati hanno letto tante lettere i cui contenuti man mano presentavano al nutrito pubblico la storia e quindi la conoscenza e la consapevolezza della giornata. Toccante ed emozionante è stato il momento in cui il pro nipote Antonio Bonacci, studente della Scuola Media-classe IIA, dell’eroe ,medaglia d’oro, Alfredo Lutri,ha tracciato con dovizia di particolari il profilo dell’eroe. Con orgoglio ha anche sottolineato gli interessi che hanno riempito la giovane vita dell’eroe: motociclismo,mandolino e ballo. Magico ancora il momento in cui alle 12,20 la banda intonava l’inno di Mameli e tutti i giovani a sventolare le loro bandierine, i cappelli colorati insieme ai grandi che sventolavano le vere bandiere. Una condivisione generale di unità che ha aggregato nella riflessione l’intera comunità. Il sindaco Mariano Bianchi ha definito “Il secondo altare della Patria” il posto e la ricorrenza e nel ricordare il sacrificio dei caduti ha consegnato la targa ricordo con su scritto:”Nobile uomo di fede e di grande virtù a perenne ricordo” nelle mani del figlio Giulio,in presenza di tutti i parenti stretti, del già presidente della locale sezione dell’Associazione combattenti e reduci Cav. Domenico Malatacca,scomparso nei giorni scorsi e che tanto ha dato alla comunità in servigi e bontà. Ha ancora annunciato,il primo cittadino, che a breve inizieranno i lavori nella villetta su Via A. Lutri che ospiterà il monumento dell’eroe. Un buffet è stato organizzato per tutti i partecipanti nella sala consiliare dove il presidente dell’associazione Marinai d’Italia,Pasquale Colucci, ha sollevato il disagio che vivono i volontari,uomini e donne,dei Vigili del Fuoco per i quali le autorità competenti dovrebbero garantire una sede dignitosa e meno difficoltosa per l’uscita dell’autobotte.
Franco Lofrano
martedì 2 novembre 2010
Trebisacce-02/11/2010: I funerali del Cav. Domenico Malatacca
Trebisacce:02/11/2010
Anche il cielo ha pianto la scomparsa del Cav. Domenico Malatacca, già presidente della locale sezione dell’Associazione Combattenti e Reduci. Si sono svolti il 2 novembre, in coincidenza con il giorno della Commemorazione dei defunti, e sotto una pioggia battente i funerali del Cav. Domenico Malatacca,nella Parrocchia Madonna della Pietà,strapiena di fedeli,compresi autorità militari e civili, ad ascoltare la Santa Messa celebrata da Mons. Gaetano Santagada. Il corteo funebre è partito dall’abitazione del Cav. Malatacca in contrada Sant’Antonio ed essendo egli un uomo di fede la banda musicale di Trebisacce, alla partenza, ha intonato l’inno alla Madonna:”Noi vogliam Dio”e “Viva Maria”.”La nostra religione contiene la verità e Dio ha voluto rivelarsi e ci ha parlato della vita eterna”,è questo uno dei passaggi della toccante predica di Mons. Santagada. E ancora ha sottolineato che abbiamo ricevuto il dono della vita,ma che la dobbiamo vivere nel rispetto della parola di Dio,in comunione con Dio e ne dovremo dare conto un giorno al nostro Signore,perché la vita ha un inizio e una fine. E tracciando il profilo dell’uomo Domenico Malatacca ha precisato che ha vissuto seguendo tre valori fondamentali: Dio,Patria e Famiglia. Per molti giovani di oggi i valori sono ‘liquidi’,come l’acqua che si adegua a qualsiasi forma di contenitore,ha tuonato il curato. Malatacca,invece, è stato un uomo dalla fede profonda. Veniva in chiesa e si faceva la comunione. E anche per tenere alto il valore di Patria si è speso per illustrare,alle nuove generazioni, in tutte le situazioni le pagine della nostra storia, perché è stato un militare della Marina,e come tale si è battuto per la Pace e contro la guerra. Insomma oggi va via un pezzo cospicuo della nostra storia,ha sottolineato il prelato. Ha amato la famiglia nella quale ha sempre creduto come valore. E’ un uomo degno di essere ricordato e di buon esempio per gli altri. E infine il curato ha mosso l’invito di: “Vorrei che il 4 novembre venisse ricordato durante la manifestazione dei Caduti per cui il nostro Domenico Malatacca si è speso”. Il presidente Pasquale Colucci,dell’associazione marinai d’Italia,ha ricordato che il Cavaliere Domenico Malatacca è sempre stato vicino e ha sempre amato le forze armate e ha letto la emozionante”Preghiera del Marinaio”.Michele Lofrano,attuale presidente dell’associazione combattenti e reduci e successore del Malatacca, lo ha ricordato come punto un riferimento certo per tutti e che soleva dire:”I caduti per la patria vanno sempre ricordati e mai dimenticati”. E in un passaggio del suo sentito e affettuoso discorso ha ricordato hai presenti che se oggi Trebisacce ha il monumento dei caduti della marina il merito è del Presidente Domenico Malatacca che si è tanto speso per realizzarlo. Il diacono Sebastiano Indraccolo ricorda, stigmatizzandone le qualità e le virtù,lo zio a cui ha inviato l’ultimo saluto usando parole di alto spessore spirituale tanto da toccare l’animo di tutti i presenti e in particolare dei parenti stretti ormai provati dal dolore per la triste perdita.
Franco Lofrano
domenica 31 ottobre 2010
Trebisacce-31/10/2010:domani 1 Novembre ricorre 1 anno dalla morte di Natuzza Evolo
Scusate se vi disturbo di nuovo, ma volevo segnalarvi che domani 1 Novembre ricorre 1 anno dalla morte di Natuzza Evolo: quella che il Tg5 ha definito "la più grande mistica cattolica dei nostri tempi !".
Mi hanno segnalato che per l'occasione, domani 1 NOVEMBRE (che tral'altro è pure la festa di Tutti i Santi), SI PARLERA' DI NATUZZA in queste 3 trasmissioni televisive della Rai :
1) "A SUA IMMAGINE" ore 10.30 su Rai 1 (quasi interamente dedicata a lei)
2) "I FATTI VOSTRI" alle 12.40 su Rai 2 (ci sarà anche un collegamento da
Paravati)
3) "PORTA A PORTA" alle 23.30 su Rai 1
Se vuoi approfondire la figura di Natuzza vedendo i video delle sue interviste, ecc., vai su questa pagina del mio sito:
http://www.bellanotizia.it/natuzza.htm
Un saluto a tutti.
Antonio Di Lieto
www.bellanotizia.it
Mi hanno segnalato che per l'occasione, domani 1 NOVEMBRE (che tral'altro è pure la festa di Tutti i Santi), SI PARLERA' DI NATUZZA in queste 3 trasmissioni televisive della Rai :
1) "A SUA IMMAGINE" ore 10.30 su Rai 1 (quasi interamente dedicata a lei)
2) "I FATTI VOSTRI" alle 12.40 su Rai 2 (ci sarà anche un collegamento da
Paravati)
3) "PORTA A PORTA" alle 23.30 su Rai 1
Se vuoi approfondire la figura di Natuzza vedendo i video delle sue interviste, ecc., vai su questa pagina del mio sito:
http://www.bellanotizia.it/natuzza.htm
Un saluto a tutti.
Antonio Di Lieto
www.bellanotizia.it
Trebisacce-31/10/2010:Furto sacrilego ad Albidona.
Furto sacrilego ad Albidona.
Un furto sacrilego fu commesso ad Albidona il 7/5/1931. Io ricordo che ero ragazzino e stavo rientrando a casa, insieme con i miei compagni, ma verso la mezzanotte ci sorprese un terribile temporale. Tuoni e lampi a non finire, sembrava la fine del mondo! Senza luce ci siamo abbracciati gli uno con gli altri e facendoci coraggio abbiamo raggiunto la casa più vicina di un compagno del gruppo. La madre accese il fuoco e così trascorremmo la notte vicino al focolare. La mattina apprendemmo tutti la triste notizia:”Hanno rubato la spada a San Michele Arcangelo nella Chiesa Madre!”.
Proprio durante quel temporale che faceva pensare alla fine del mondo, avveniva il furto.
I Santi non si vendicano..ma San Michele ha dimostrato che la spada non la voleva toccata.
Difatti fu poi ritrovata ad Amendolara ridotta in quattro pezzi e fabbricata nel muro.
Durante il giorno uno dei tre ladri si nascose all’interno del campanile della chiesa, e di notte aprì la porta della chiesa ed entrarono altri due complici e rubarono la spada a San Michele e
gli orecchini di brillanti alla Madonna del Rosario, mai più ritrovati, che vennero offerti per devozione nell’800 dalla moglie del Duca di Campochiaro. A quei tempi comandavano i Duchi. La Famiglia dei “Chidichimo” vennero da Napoli come amministratori del Duca, che fu poi assassinato dal nipote e tutte le sue ricchezze rimasero ai “Chidichimo”, compreso il palazzo del Duca e poi il palazzo dei Chidichimo. Il nonno di Luigi Chidichimo, due volte deputato, fece costruire la strada per albidona nel 1872 quando si costruì anche la ferrovia. La spada sacra dicevo che fu ritrovata.
E fu proprio mio nonno, Antonio Rescia, che vide all’alba passare tre individui dalla masseria di ‘cozzaro’ vicino ad Amendolara e uno dei tre con un sacco addosso. Riconobbe, in particolare l’amendolarese, perchè gli portava sempre la legna. L’Antonio Rescia disse ai tre passanti:” Cercate lavoro? Io ho tanto bisogno!”. Risposero:”Il lavoro lo fanno i fessi!”. Quando più tardi si diffuse la triste notizia del furto della spada, Antonio Rescia smise immediatamente di lavorare e si recò presso la caserma dei Carabinieri di Trebisacce e raccontò al Maresciallo tutto quanto accadde quella mattina di buon ora. Sulla base di questa segnalazione i Carabinieri si recarono ad Amendolara a casa di questo individuo e perquisirono tutta la casa, ma
non trovarono niente. Quando stavano per andar via il Maresciallo guardò per caso dietro un quadro e vide del bagnato, tornò indietro e disse ai Carabinieri:” Scavate, scavate! che qui nel muro di sicuro c’è la spada!”. I Carabinieri iniziarono a scavare e immediatamente gridarono: “Abbiamo trovato la spada!”. Il Maresciallo esultò di felicità e disse:” Ecco il miracolo di San Michele! La spada abbiamo trovato!””Ma guarda che disprezzo!,ma guarda che disprezzo! Hanno fatto la spada in quattro pezzi!”. Il Maresciallo dopo il rinvenimento della refurtiva chiese al ladro:” Come avete fatto a rubare la spada ad un Santo?”- Risposero:”Sì, è vero noi ci siamo pentiti. Quando giungemmo alla Cappella del ‘Cafaro’ avvenne che per ben tre volte anziché andare avanti tornammo indietro e ci siamo detti- peccato!, peccato! ecco perchè tre volte indietro siamo tornati!”-Uno dei tre ladri vive ancora nel Comune di Amendolara ed ha 92 anni. Voi che avete letto questa storia così dolente vorrei che la terreste sempre presente.
Michele Lofrano
Presidente Associazione Combattenti e Reduci
Trebisacce
mercoledì 27 ottobre 2010
domenica 12 settembre 2010
sabato 3 luglio 2010
Rocca Imperiale-02/07/2010:A breve l'eroe A. Lutri tra i personaggi del Museo delle Cere.
Rocca Imperiale:02/07/2010
A breve l’eroe,medaglia d’oro, Alfredo Lutri,sarà presente tra gli altri personaggi verosimiglianti nel Museo delle Cere. Il presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci della Sezione di Trebisacce,Michele Lofrano,giovedì 2 luglio,si è recato in visita presso il Museo delle Cere di Rocca Imperiale,dove è stato cordialmente accolto dal Maestro Pino Tufaro,responsabile e direttore del Museo, che è stato anche ben felice di presentargli tutti i personaggi presenti nel museo delle cere: Federico II di Svevia, De Gaspari, Mussolini, Che Guevara, Madre Teresa di Calcutta,Papa Wojtyla, Rita Levi Montalcini, Giuseppe Verdi, Totò (principe Antonio de Curtis), tutti a grandezza umana con occhi di cristallo e capelli veri adornati da un vestiario più che reale. Anche due opere uniche in Europa: Il Cenacolo (Gesù ed i 12 Apostoli ad altezza umana) e Polifemo (Il Gigante di 8 metri,in Urna). Tra i personaggi anche un milite pluridecorato Francesco Mesce. “Accanto a questo giovane eroe ci starebbe bene anche l’eroe A. Lutri di Trebisacce”,propose il Lofrano al Tufaro. Da qui l’idea e l’iniziativa di un nuovo personaggio nel Museo,anche se qualche problema c’è. Occorre intanto trovare una divisa d’epoca di bersagliere con cappello e anfibi. Conoscere anche l’altezza reale dell’eroe che per essere un Bersagliere è sicuramente superiore alla media. Che sia anche tarlata la divisa non è un problema,ma che sia originale. Inoltre quella divisa è rimasta invariata fino agli anni ’80 e da qui parte un ventaglio per la ricerca,così come sarebbe molto utile trovare qualche oggetto appartenuto e usato realmente dall’eroe A. Lutri. E’ solo il caso di precisare che chi offrirà la divisa sarà menzionato nella storia che resterà accanto al personaggio. Con un po’ di collaborazione l’obiettivo nobile si potrebbe raggiungere.
Franco Lofrano
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