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domenica 25 marzo 2012

Rocca Imperiale-25/03/2012: Tutto è pronto per il personaggio in cera dell'eroe Alfredo LUTRI


Gennaro Iaconianni (Rino per gli amici)





Rocca Imperiale: 25/03/2012
E’ iniziato il conto alla rovescia per il personaggio verosimigliante in cera dell’eroe Alfredo Lutri. Domenica 25 il presidente dell’ Associazione Combattenti e Reduci di Trebisacce, Michele Lofrano, ha effettuato la consegna completa di quanto necessario per completare la vestizione del personaggio. A distanza di 10 giorni dalla consegna delle divisa da bersagliere avvenuta lo scorso 15 marzo grazie alla donazione del Presidente dell’Associazione Bersaglieri di Lucca, Umberto Stefani, al direttore del Museo Pino Tufaro, ecco che dopo un periodo di ricerca, consegna orgoglioso una camicia originale dell’esercito italiano e la cintura da bersagliere, liberamente donata dal Signor Gennaro Iaconianni (Rino per gli amici), già docente presso l’Ipsia, residente in Trebisacce e nato nel Comune di Cassano All’Jonio, il 2/2/1945, che ha prestato servizio, nel periodo di leva militare, in qualità di aiutante sanitario nell’esercito presso l’ospedale di Genova Sturla. E ancora degli anfibi da bersagliere gentilmente offerti dal Signor De Leo Gaetano, originario di Cerchiara di Calabria, nato il 14/04/1936, e Bersagliere del primo Reggimento di Roma nel 1958, oggi imprenditore di calzature “4D” nel comune di Trebisacce. E ancora una cravatta non originale ma a tema offerta dal presidente Michele Lofrano. “Molto preziosa è stata la collaborazione del prof. Dante Brunetti,durante la fase di ricerca che si è conclusa con successo”, sottolinea il presidente Michele Lofrano e gli fa eco il suo vice Francesco Chiaromonte. Tutto è pronto, quindi, per avviare il processo di lavorazione del personaggio in cera. Pino Tufaro è già al lavoro per preparare e presentare al pubblico il suo nuovo personaggio che come gli altri,grazie al suo innato talento artistico, sarà molto vicino alla immagine reale dell’eroe. Il Tufaro ribadisce che per dopo le festività pasquali il personaggio dell’eroe Alfredo Lutri sarà pronto all’interno del Museo a disposizione dei turisti visitatori. In attesa il presidente Lofrano sta già pensando alla preparazione del quadro in arte povera che prenderà posto accanto al personaggio e ne racconterà la storia.
Franco Lofrano

giovedì 2 giugno 2011

Trebisacce-31/05/2011: Convegno al Liceo Scientifico sull'Unità d'Italia



L’Unità d’Italia
Oggi 31 maggio 2001, ci siamo riuniti nell’Aula Magna del Liceo Scientifico di Trebisacce, con il Dirigente Scolastico Tullio Masneri e i professori Gianni Mazzei, Concetta Cardamone e Geltrude De Rose e ancora tanti artisti e giornalisti e persone del luogo e di altri paesi vicini per parlare dell’Unità d’Italia. Il grande Garibaldi insieme a questi grandi eroi Camillo Benso Conte di Cavour, Giuseppe Mazzini, Gioberti e Carlo Cattaneo, Cesare Balbo realizzarono il grande sogno di unire l’Italia. Quando Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano, con la bandiera in mano hanno gridato:”Noi siamo fieri che abbiamo onorato la nostra bandiera. Viva l’Italia unita!”. Anche i loro cavalli si sono inginocchiati. Noi li ricordiamo sempre e con una forte stretta di mano che gridiamo:”Questi grandi eroi non vanno mai dimenticati che hanno dato la loro vita per avere l’Italia unita!”. I grandi eroi ,i Fratelli Bandiera, sono stati fucilati dai Borboni nel Vallone di Rovito e prima di morire hanno gridato:”Viva l’Italia, Viva l’Italia unita!”. Sono morti, ma continuano a vivere nei nostri ricordi e sulle pagine di storia insieme ad altri grandi eroi. Abbiamo anche un eroe trebisaccese e si chiama Nicola Corigliano e un eroe di Castroregio che si chiama Raffaele Camodeca che meritano un applauso forte che per avere l’Italia unita sono morti. Ad Albidona i Borboni nel 1848 hanno fatto strage forte e in particolare il 23 Aprile,era la Festa di Pasqua, è rimasto nella storia la “Pasqua di sangue”. Il sangue scendeva lungo le ‘infrecciate’, le famiglie piangevano a casa disperate, il notaio Dramissino è stato rinchiuso nelle carceri di Procida e per la disperazione si suicidò. Il Capitano Giambattista Scillo era contro i Borboni e, d’intesa con Garibaldi, di giorno si nascondeva nel bosco della ‘foresta Caccia’ e di notte si nascondeva nella masseria di ‘Gacci’. Il Capitano si costruì un bastone di ulivo per appoggiarsi e un giorno quando arrivò dinanzi la masseria il bastone sprofondò nel terreno melmoso, perché pioveva a dirotto e non riuscì a tirarlo più fuori. Quel bastone restò lì conficcato nel terreno e vegetò divenendo con gli anni un ulivo secolare e sempre fiorito e dicono gli albidonesi che:”Questo ulivo ha una storia infinita, perché è l’ulivo dell’Italia Unita”. A tutti un caloroso abbraccio dal Presidente dell’associazione dei Combattenti e Reduci di Trebisacce.
Michele Lofrano

Roseto Capo Spulico-01/06/2011: Al Premio Internazionale "Roberto Farina"