mercoledì 9 dicembre 2009
Trebisacce:nov.2009: Per gli eroi di questa terra...
Per gli eroi di questa terra caduti nella grande guerra 1915-1918
Arda perenne la fiamma dell’amore
S. TEN. DE MEO OTTAVIO FU DEMETRIO
SERG. Carlucci Pietro di Domenico
SERG. Catera Francesco di Domenico
SOLD. Aino Cosimiro di Pietro
SOLDATO Amerise Pietro fu Giuseppe
SOL. Barletta Antonio
SOL. Catera Antonio fu Domenico
SOL. Catera Vincenzo di Giuseppe
Trebisacce-07/06/2008: Discorso sulla tomba dell'eroe A. Lutri
Oggi 7 giugno 2008,
ci troviamo al cimitero davanti alla tomba di Alfredo Lutri insieme al Presidente dei Bersaglieri, Signor Stefani Umberto, di Lucca accompagnato dal nostro Dottore Leonardo Odoguardi di Trebisacce. Per ricordare il nostro eroe Alfredo Lutri. Prima di iniziare,nella mia qualità di Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci della Sezione di Trebisacce,propongo di mandare un requiem all’eroe e un minuto di raccoglimento in suo onore. Il Presidente Stefani Umberto ha deposto una corona di alloro sulla tomba di A. Lutri,mentre io e il Vice-presidente Giulio Malatacca con la nostra bandiera abbiamo reso omaggio all’eroe. Vi voglio ricordare il trionfo al fronte Russo dell’eroe A. Lutri nel mentre prestava servizio come “portordine” con la sua Moto Guzzi 500 insieme ad un altro soldato Bersagliere.Il nemico gli ha intimato l’alt, ma l’eroe fiero e coraggioso e con Amor di Patria,voleva a tutti i costi la vittoria. Invece è stato un trionfo di Gloria,il nemico gli ha sparato e per questo atto eroico è stato premiato. Anche se gravemente ferito alla guida della sua moto è riuscito insieme con il compagno a raggiungere il posto di medicazione. Alfredo Lutri,fine Bersagliere disse al dottore in servizio:”Dottore abbiate cura prima del mio compagno e poi delle mie ferite!”. Il compagno si è salvato e lui,invece, è morto dissanguato. Il Capitano Lione e Duio hanno riferito di questo gesto eroico al Re:” Un eroe è nato perché al compagno la vita ha salvato!”. Il Re con la medaglia d’oro al valor militare lo ha premiato e Benito Mussolini il 15 ottobre del 1942 l’onorificenza gli ha firmato. Il Re,Vittorio Emanuele III,davanti all’altare della Patria,la mamma dell’eroe ha chiamato e la medaglia d’oro sul petto gli ha attaccata e le disse: “Signora,voi siete una donna onorata e nella storia voi resterete. L’Amministrazione Comunale,il Corso principale e il Campo Sportivo gli ha intitolato e una eredità di storia a Trebisacce l’eroe ha lasciato. Ognuno che passa dal Corso Alfredo Lutri, lo ammira con amore e dice:”Questa è la città del Medaglia d’Oro.”.Il nostro eroe,prima di morire, disse al Capitano Leoni: “Consegnate la mia camicia insanguinata alla mia cara mamma sfortunata e per mio ricordo un bacio le portate.”. La camicia il Capitano Leoni alla mamma Giuseppina Costa glie la portata e la mamma quante lacrime ha versato! –La mamma disse ai suoi cari: “La camicia insanguinata la voglio nella mia bara per tenerla cara, cara.”. Io come nuovo Presidente insieme con il Dottore Leonardo Odoguardi e il Presidente dei Bersaglieri, Umberto Stefani di Lucca e altri componenti ci stiamo attivando per la realizzazione di un monumento ad Alfredo Lutri.Vi saluto e vi abbraccio e sono il nuovo presidente dei Reduci e combattenti di Trebisacce.
Michele Lofrano
Trebisacce, lì 7 giugno 2008
N.B. Il presidente dei Bersaglieri Umberto Stefani di Lucca durante l’incontro mi ha spiegato che la Moto Guzzi 500 dell’eroe è una moto chiamata in gergo militare “Mitraglia” perché era dotata di un supporto speciale per montargli la mitragliatrice. Il supporto installato è una invenzione da attribuire al signor Alfido Marcheschi di Lucca. Grazie a tale invenzione è stato insignito al merito.
Michele Lofrano
Trebisacce-25/04/2008: Discorso alla manifestazione
DISCORSO
Oggi 25 Aprile 2008 è l’anniversario della Liberazione dell’Italia dalla guerra dei partigiani -1943/1945. Io come nuovo Presidente dell’Associazione dei Reduci e Combattenti della locale sezione cittadina,sono orgoglioso e fiero e ringrazio per la fiducia che l’assemblea dei soci ha riposto sulla mia persona e farò di tutto per rappresentare tutti adeguatamente. Il mio personale impegno non mancherà perché sono supportato dall’amor di patria quale ex combattente. Io ho partecipato da militare alla guerra del 1943, non avevo ancora 18 anni, e sono stato assegnato alla cavalleria di Bagnoli. I miei superiori mi hanno affidato un cavallo Baio a cui mi ero tanto affezionato. Intere notti e giorni ho subito bombardamenti continui da parte degli anglo-americani che miravano a distruggere la siderurgica di Napoli. Noi militari ,per fortuna,abbiamo scoperto un traforo usato dai briganti come nascondiglio e lo facemmo diventare il nostro rifugio. Però quando gli aerei lanciavano le bombe si creava un forte spostamento di aria che mi faceva sbattere con la testa contro il muro e la ‘capa m’è fatta tutta “vitrogne” “vitrogne” e io gridavo:”Com’è duro,com’è duro questo maledetto muro!”. Fino all’otto settembre,quando il grande Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio, firmò l’armistizio,noi militari eravamo felici e contemporaneamente confusi e sbandati. Io ricordo di essermi recato presso la scuderia e a cavallo del mio Baio raggiunsi la Madonna di Pompei. Non era possibile viaggiare in treno perché le ferrovie e i ponti erano tutti distrutti. Nei pressi della Madonna di Pompei vi era un posto di blocco dei Tedeschi che noi militari volevamo evitare. Fu così che ci inoltrammo nelle campagne e chiedemmo degli indumenti in qualche masseria. I contadini,brava gente, capirono il nostro problema e in cambio delle divise ci diedero delle “cammiselle”,delle “vesticelle” e dei fazzoletti da usare come copri capo. Affrontammo e non senza paura il posto di blocco e i Tedeschi ci scambiarono per contadinelle e ci lasciarono passare. A me, però, un tedesco disse:”Scendi da cavallo e dammi il tuo Baio!”.Noi militari subito ci allontanammo,felici di non essere stati scoperti e di aver scampato il pericolo di vita,perché i militari catturati venivano trasportati e seppelliti vivi nelle Fosse Ardeatine.
Io a piedi come un mendicante ad Albidona sono arrivato il 29 settembre pieno di pidocchi e vestiti lacerati.
Davanti a San Michele Arcangelo mi sono inginocchiato e tutti i Santi ho ringraziato. Il grande Badoglio ho pensato perché la vita mi ha salvato.Noi siamo stati miracolati perché Dio ci ha salvati e la vita a casa ho portato.
Io sono contento che oggi mi trovo in mezzo a voi e ho l’onore di fare il nuovo Presidente dei Combattenti e Reduci e colgo l’occasione per comunicarVi che mi sto interessando di fare il monumento ad Alfredo Lutri e proprio otto giorni fa mi sono arrivate le foto della ipotesi di monumento con l’eroe e la sua Moto Guzzi da Lucca su interessamento del Dottore Leonardo Odoguardi che ha condiviso e preso a cuore questa mia iniziativa.
Io voglio dare il mio contributo a tutti coloro che hanno dato la vita per la Patria e che vanno sempre ricordati e non vanno mai dimenticati.Da ringraziare anche il nostro instancabile sindaco Mariano Bianchi e il Vice Sindaco Graziano Mandaglio che insieme ai loro validi collaboratori che lavorano con tanto affetto e tanto amore e ci hanno già promesso il loro aiuto per realizzare questo monumento.
Un saluto a tutti voi da parte dell’ex presidente Cav.Domenico Malatacca che per motivi di salute ha dovuto rassegnare le sue dimissioni dalla carica di Presidente che per tanti anni ha onorato con passione, impegno e competenza. Concludo comunicandoVi che il Presidente Nazionale,dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Roma, On. Avv. Gustavo De Meo,in data 2 Aprile 2008, ha ha condiviso e si è congratulato per la nomina a Presidente Onorario da noi fatta al Cav. Domenico Malatacca e noi dell’Associazione ne siamo tutti fieri e orgogliosi.
Un saluto e un abbraccio a tutti gli intervenuti alla manifestazione. Vi saluto e vi abbraccio e sono Lofrano Michele che risiede a Trebisacce.
Michele Lofrano
Via Bolzano,4
87075 Trebisacce (CS)
Tel. 0981/51640
Oggi 25 Aprile 2008 è l’anniversario della Liberazione dell’Italia dalla guerra dei partigiani -1943/1945. Io come nuovo Presidente dell’Associazione dei Reduci e Combattenti della locale sezione cittadina,sono orgoglioso e fiero e ringrazio per la fiducia che l’assemblea dei soci ha riposto sulla mia persona e farò di tutto per rappresentare tutti adeguatamente. Il mio personale impegno non mancherà perché sono supportato dall’amor di patria quale ex combattente. Io ho partecipato da militare alla guerra del 1943, non avevo ancora 18 anni, e sono stato assegnato alla cavalleria di Bagnoli. I miei superiori mi hanno affidato un cavallo Baio a cui mi ero tanto affezionato. Intere notti e giorni ho subito bombardamenti continui da parte degli anglo-americani che miravano a distruggere la siderurgica di Napoli. Noi militari ,per fortuna,abbiamo scoperto un traforo usato dai briganti come nascondiglio e lo facemmo diventare il nostro rifugio. Però quando gli aerei lanciavano le bombe si creava un forte spostamento di aria che mi faceva sbattere con la testa contro il muro e la ‘capa m’è fatta tutta “vitrogne” “vitrogne” e io gridavo:”Com’è duro,com’è duro questo maledetto muro!”. Fino all’otto settembre,quando il grande Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio, firmò l’armistizio,noi militari eravamo felici e contemporaneamente confusi e sbandati. Io ricordo di essermi recato presso la scuderia e a cavallo del mio Baio raggiunsi la Madonna di Pompei. Non era possibile viaggiare in treno perché le ferrovie e i ponti erano tutti distrutti. Nei pressi della Madonna di Pompei vi era un posto di blocco dei Tedeschi che noi militari volevamo evitare. Fu così che ci inoltrammo nelle campagne e chiedemmo degli indumenti in qualche masseria. I contadini,brava gente, capirono il nostro problema e in cambio delle divise ci diedero delle “cammiselle”,delle “vesticelle” e dei fazzoletti da usare come copri capo. Affrontammo e non senza paura il posto di blocco e i Tedeschi ci scambiarono per contadinelle e ci lasciarono passare. A me, però, un tedesco disse:”Scendi da cavallo e dammi il tuo Baio!”.Noi militari subito ci allontanammo,felici di non essere stati scoperti e di aver scampato il pericolo di vita,perché i militari catturati venivano trasportati e seppelliti vivi nelle Fosse Ardeatine.
Io a piedi come un mendicante ad Albidona sono arrivato il 29 settembre pieno di pidocchi e vestiti lacerati.
Davanti a San Michele Arcangelo mi sono inginocchiato e tutti i Santi ho ringraziato. Il grande Badoglio ho pensato perché la vita mi ha salvato.Noi siamo stati miracolati perché Dio ci ha salvati e la vita a casa ho portato.
Io sono contento che oggi mi trovo in mezzo a voi e ho l’onore di fare il nuovo Presidente dei Combattenti e Reduci e colgo l’occasione per comunicarVi che mi sto interessando di fare il monumento ad Alfredo Lutri e proprio otto giorni fa mi sono arrivate le foto della ipotesi di monumento con l’eroe e la sua Moto Guzzi da Lucca su interessamento del Dottore Leonardo Odoguardi che ha condiviso e preso a cuore questa mia iniziativa.
Io voglio dare il mio contributo a tutti coloro che hanno dato la vita per la Patria e che vanno sempre ricordati e non vanno mai dimenticati.Da ringraziare anche il nostro instancabile sindaco Mariano Bianchi e il Vice Sindaco Graziano Mandaglio che insieme ai loro validi collaboratori che lavorano con tanto affetto e tanto amore e ci hanno già promesso il loro aiuto per realizzare questo monumento.
Un saluto a tutti voi da parte dell’ex presidente Cav.Domenico Malatacca che per motivi di salute ha dovuto rassegnare le sue dimissioni dalla carica di Presidente che per tanti anni ha onorato con passione, impegno e competenza. Concludo comunicandoVi che il Presidente Nazionale,dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Roma, On. Avv. Gustavo De Meo,in data 2 Aprile 2008, ha ha condiviso e si è congratulato per la nomina a Presidente Onorario da noi fatta al Cav. Domenico Malatacca e noi dell’Associazione ne siamo tutti fieri e orgogliosi.
Un saluto e un abbraccio a tutti gli intervenuti alla manifestazione. Vi saluto e vi abbraccio e sono Lofrano Michele che risiede a Trebisacce.
Michele Lofrano
Via Bolzano,4
87075 Trebisacce (CS)
Tel. 0981/51640
Trebisacce-10/11/2007: Discorso alla manifestazione
Trebisacce, lì 10 Novembre 2007
Oggi 10 Novembre 2007 è l’anniversario del 4 Novembre che con trionfo è stato la vittoria della guerra del 15/18. E’ la giornata delle forze armate e dell’Unità d’Italia. Io come socio e come Presidente del Collegio dei Sindaci dell’Associazione dei Combattenti e Reduci di Trebisacce, e ne sono fiero, Vi do a tutti un abbraccio affettuoso con la bandiera Italiana. La bandiera Italiana che ha fatto furore perché è ricca di trionfi e di onori. Vi dico a tutti vogliamoci bene che la vita una sola volta viene. Un saluto va al nostro Sindaco Architetto Mariano Bianchi che con il suo sorriso non è mai stanco. Un saluto va ai suoi collaboratori che lavorano con tanto impegno e tanto amore. Un saluto affettuoso va al comitato religioso. Un saluto e un ringraziamento va a tutti le autorità competenti. Oggi voglio ricordare tutti gli eroi che hanno dato la vita per la Patria. Un requiem va al bersagliere Alfredo Lutri, medagliato d’oro, a cui il corso principale e il campo sportivo gli è stato intitolato. E una eredità di storia a Trebisacce ha restato. Ognuno che passa dal corso A. Lutri lo ammira con tanto amore e dice: “Questa è la città del medagliato d’oro”. Al fronte Russo l’eroe Lutri prestava servizio come ‘portordine’ quando alla guida della sua moto Guzzi 500 insieme al suo compagno di motocicletta il nemico gli ha intimato l’ALT , ma l’eroe non si è fermato e il nemico li ha sparati. E per questo atto eroico è stato premiato. Anche se gravemente feriti riuscirono a raggiungere il posto di medicazione e disse Alfredo Lutri, da fiero Bersagliere, al dottore:”Abbiate cura prima del mio compagno e poi delle mie ferite.” Il compagno si è salvato e lui è morto dissanguato. Anche per questo atto eroico e amor di Patria che l’hanno premiato. I Comandanti Leoni e Duio hanno riferito di questo grande gesto al Re. Un eroe è nato perché al compagno la vita ha salvato. Le autorità con la medaglia d’oro al valor militare lo hanno premiato. Benito Mussolini il 15 ottobre 1942 l’onorificenza ha firmato. E la madre a Roma, davanti all’altare della Patria, è stata ricevuta dal Re Vittorio Emanuele III che la medaglia d’oro al petto gli ha attaccata e le disse:”Signora voi siete una donna onorata! Nella storia voi restate.”- Il nostro eroe prima di morire disse al Capitano Leoni:”Consegnate la mia camicia insanguinata alla mia cara mamma sfortunata e per il mio ricordo un bacio gli portate.”. La camicia dal Leoni alla mamma Giuseppina Costa è stata consegnata e quante lacrime ha versato! La mamma disse ,prima di morire ai suoi cari:”La camicia insanguinata la voglio nella bara per tenermela tanto cara. Un requiem va all’eroe Ottavio De Meo- 1918- sottotenente con medaglia d’argento. Primo eroe di Trebisacce. All’eroe è stata intitolata la piazzetta davanti alla stazione ferroviaria di Trebisacce. Ottavio De Meo gravemente ferito ha dato ordine ai suoi soldati di resistere alla ritirata. Un requiem va al tenente Pasquale Romanelli. E’ stato decorato con croce di guerra, al fronte russo, nel 1942. Poi con i suoi meriti è arrivato a Maggiore dell’esercito. Dopo il 1973 è stato Presidente dei Reduci e Combattenti di Trebisacce. Lo ha fatto con tenacia e amor di patria fino al 1993. Il tenente Scillone Ettore decorato con due medaglie di bronzo per atti eroici nel 1916. Decorato con due croci di guerra,per atti eroici, il Caporale Carrozzo Leonardo fronte greco 1941. Poi decorato con croce di guerra,per atti eroici, il soldato Lizzano Giovanni nel 1918 .Un saluto va anche ai militari di Trebisacce della seconda guerra dei Partigiani che si sono distinti nella guerra di liberazione contro i Tedeschi e che oggi vedo con le medaglie decorati. Voglio ricordare il grande maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, che ha firmato il famoso armistizio l’8 settembre, e che a me la vita ha salvato. Dalla guerra, pieno di pidocchi e vestiti lacerati, come un mendicante, dalla cavalleria di Bagnoli, a casa a piedi sono tornato, con i miei 18 anni. A me la vita ha salvato. Ho mandato la mia ricostruzione della guerra del ’43 al fondatore del museo storico Badogliano a Grazzano Badoglio (AT) di Asti al signor Alessandro Allemano e lui mi ha risposto :”La tua storia farà storia e sarà esposta nel museo di Badoglio”. Un libro della vita di Badoglio in omaggio mi ha mandato e io l’ho tanto apprezzato e di cuore l’ho ringraziato.
Questi soldati vanno sempre ricordati e non vanno mai dimenticati. Alla Patria la vita hanno dato. Un saluto e un abbraccio da Lofrano Michele che risiede a Trebisacce.
Michele Lofrano
Oggi 10 Novembre 2007 è l’anniversario del 4 Novembre che con trionfo è stato la vittoria della guerra del 15/18. E’ la giornata delle forze armate e dell’Unità d’Italia. Io come socio e come Presidente del Collegio dei Sindaci dell’Associazione dei Combattenti e Reduci di Trebisacce, e ne sono fiero, Vi do a tutti un abbraccio affettuoso con la bandiera Italiana. La bandiera Italiana che ha fatto furore perché è ricca di trionfi e di onori. Vi dico a tutti vogliamoci bene che la vita una sola volta viene. Un saluto va al nostro Sindaco Architetto Mariano Bianchi che con il suo sorriso non è mai stanco. Un saluto va ai suoi collaboratori che lavorano con tanto impegno e tanto amore. Un saluto affettuoso va al comitato religioso. Un saluto e un ringraziamento va a tutti le autorità competenti. Oggi voglio ricordare tutti gli eroi che hanno dato la vita per la Patria. Un requiem va al bersagliere Alfredo Lutri, medagliato d’oro, a cui il corso principale e il campo sportivo gli è stato intitolato. E una eredità di storia a Trebisacce ha restato. Ognuno che passa dal corso A. Lutri lo ammira con tanto amore e dice: “Questa è la città del medagliato d’oro”. Al fronte Russo l’eroe Lutri prestava servizio come ‘portordine’ quando alla guida della sua moto Guzzi 500 insieme al suo compagno di motocicletta il nemico gli ha intimato l’ALT , ma l’eroe non si è fermato e il nemico li ha sparati. E per questo atto eroico è stato premiato. Anche se gravemente feriti riuscirono a raggiungere il posto di medicazione e disse Alfredo Lutri, da fiero Bersagliere, al dottore:”Abbiate cura prima del mio compagno e poi delle mie ferite.” Il compagno si è salvato e lui è morto dissanguato. Anche per questo atto eroico e amor di Patria che l’hanno premiato. I Comandanti Leoni e Duio hanno riferito di questo grande gesto al Re. Un eroe è nato perché al compagno la vita ha salvato. Le autorità con la medaglia d’oro al valor militare lo hanno premiato. Benito Mussolini il 15 ottobre 1942 l’onorificenza ha firmato. E la madre a Roma, davanti all’altare della Patria, è stata ricevuta dal Re Vittorio Emanuele III che la medaglia d’oro al petto gli ha attaccata e le disse:”Signora voi siete una donna onorata! Nella storia voi restate.”- Il nostro eroe prima di morire disse al Capitano Leoni:”Consegnate la mia camicia insanguinata alla mia cara mamma sfortunata e per il mio ricordo un bacio gli portate.”. La camicia dal Leoni alla mamma Giuseppina Costa è stata consegnata e quante lacrime ha versato! La mamma disse ,prima di morire ai suoi cari:”La camicia insanguinata la voglio nella bara per tenermela tanto cara. Un requiem va all’eroe Ottavio De Meo- 1918- sottotenente con medaglia d’argento. Primo eroe di Trebisacce. All’eroe è stata intitolata la piazzetta davanti alla stazione ferroviaria di Trebisacce. Ottavio De Meo gravemente ferito ha dato ordine ai suoi soldati di resistere alla ritirata. Un requiem va al tenente Pasquale Romanelli. E’ stato decorato con croce di guerra, al fronte russo, nel 1942. Poi con i suoi meriti è arrivato a Maggiore dell’esercito. Dopo il 1973 è stato Presidente dei Reduci e Combattenti di Trebisacce. Lo ha fatto con tenacia e amor di patria fino al 1993. Il tenente Scillone Ettore decorato con due medaglie di bronzo per atti eroici nel 1916. Decorato con due croci di guerra,per atti eroici, il Caporale Carrozzo Leonardo fronte greco 1941. Poi decorato con croce di guerra,per atti eroici, il soldato Lizzano Giovanni nel 1918 .Un saluto va anche ai militari di Trebisacce della seconda guerra dei Partigiani che si sono distinti nella guerra di liberazione contro i Tedeschi e che oggi vedo con le medaglie decorati. Voglio ricordare il grande maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, che ha firmato il famoso armistizio l’8 settembre, e che a me la vita ha salvato. Dalla guerra, pieno di pidocchi e vestiti lacerati, come un mendicante, dalla cavalleria di Bagnoli, a casa a piedi sono tornato, con i miei 18 anni. A me la vita ha salvato. Ho mandato la mia ricostruzione della guerra del ’43 al fondatore del museo storico Badogliano a Grazzano Badoglio (AT) di Asti al signor Alessandro Allemano e lui mi ha risposto :”La tua storia farà storia e sarà esposta nel museo di Badoglio”. Un libro della vita di Badoglio in omaggio mi ha mandato e io l’ho tanto apprezzato e di cuore l’ho ringraziato.
Questi soldati vanno sempre ricordati e non vanno mai dimenticati. Alla Patria la vita hanno dato. Un saluto e un abbraccio da Lofrano Michele che risiede a Trebisacce.
Michele Lofrano
Albidona-4/11/2009: Discorso alla manifestazione
DISCORSO
4 Novembre
Albidona
Oggi, 4 novembre 2009, è l’anniversario della guerra del 1915-18, con trionfo e tanta gloria. E’ la giornata della grande vittoria. I nostri antenati hanno combattuto pieni di pidocchi e con vestiti lacerati. Le famiglie piangevano a casa disperate. I nostri soldati con la bandiera in mano, la nostra bandiera italiana, la bandiera tricolore che ha fatto furore: ricca di trionfi e di onori. Quest’anno voglio ricordare tutti gli eroi che hanno dato onore e dignità alla nostra città e sono 26, scritti sul monumento e io li voglio ricordare personalmente tutti perché vanno ricordati e non vanno mai dimenticati. Sono caduti sul Carso e su San Michele e nelle gelide acque del Piave e dell’Isonzo. E sono: Adduci Antonio,Adduci Giuseppe di Michele,Arvia Giuseppe Antonio,Aurelio Giuseppe di Michele, D’Agostino Salvatore di Michele, Gaetano Domenico di Leonardo,Gatto Leonardo di Francesco,Gaudio Pasquale fu Francesco,La Rocca Vincenzo di Giuseppe,Leonetti Francesco di Leonardo, Lizzano Pasquale fu Giuseppe,Lizzano Giuseppe fu Francescoantonio, Lizzano Marcantonio di Francesco,Lizzano Giuseppe fu Francescoantonio,Lizzano Marcoantonio fu Francesco,Laino Francesco fu Giuseppe,Paladino Giuseppe di Leonardo,Paladino Giuseppe di Michele,Rizzo Francesco di Vittoria,Rizzo Pasquale di Pietro,Sabatino Domenico di Francesco, Scillone Domenico fu Pasquale, Tucci Pasquale di Giuseppe,Urbano Michele di Francesco,Viceconte Vincenzo di Domenico. A seguire, invece, i caduti della guerra del 1943 e sono 15: Abbeduto Francesco di Giovanni, Adduci Francesco di Pietro,De Stefano Leonardo fu Pasquale,Ferraro Pasquale di Salvatore,Gatto Giuseppe fu Leonardo,Gatto Giuseppe di Francesco, Middonno Leonardo di Michele,Napoli Benedetto di Francesco,Napoli Vincenzo di Antonio,Napoli Giuseppeantonio di Antonio,Paladino Giuseppe di Salvatore,Rizzo Giuseppe fu Francesco,Leonardo Di Serafino,Salvatore Vincenzo fu Francesco, Labate Michelino Mele. Labate Michelino Mele è morto in Russia e prima di partire per la guerra,mi disse:”Michele mi è arrivata la cartolina di precetto al fronte debbo andare”. Io gli ho risposto:Non ti scoraggiare che la vita è cara. Dio ti guiderà e ogni pallottola che il nemico spara fuori di te la fa andare. Lui mi ha risposto: ”Michele la pallottola che deve ammazzare me non la sparano se prima non vado io”. Questa frase a me è rimasta sempre presente nella mente. Io come compagno e come presidente dell’Associazione combattenti e reduci di Trebisacce, ho fatto la ricerca per portare le sue spoglie ad Albidona e mi hanno risposto è stato sepolto nelle fosse comuni con tutti i documenti e non c’è nessuna indicazione. Io gli ho risposto: “ Labbate resterà senza una tomba e senza una croce.”. Tutta Albidona gli mandiamo un requiem e lo mandiamo in santa pace. Il fondatore del monumento, maresciallo Leonardo Rizzo, li ha elencati e scritti sul monumento e noi li terremo sempre presenti. Il monumento è stato fondato dal maresciallo Leonardo Rizzo, dal centurione dottore Pasquale Mele, da Giuseppe Urbano ,presidente dei reduci e combattenti di Albidona, dal poeta Giuseppe Lizzano di Trebisacce. Io allora ho partecipato con una somma che tutti mi hanno ammirato. Il monumento è stato inaugurato il 9 maggio del 1966 con numerosi autorità venute da tutte le parti. Questi nostri eroi che hanno dato la vita alla Patria vanno sempre ricordati e non vanno mai dimenticati. Un requiem gli mandiamo tutti quanti e li teniamo sempre presenti. Io li ricordo con tenacia e amor di patria e ne sono fiero. Un ringraziamento va al sindaco prof. Salvatore Aurelio, al vice sindaco Michele Urbano e a tutti i loro collaboratori che lavorano con tanto impegno e tanto amore. Un ringraziamento va all’autorità ecclesiastica, a tutta la forza pubblica e a tutti i presenti . Vi saluto e vi abbraccio e sono il nuovo presidente dei combattenti e reduci di Trebisacce.
Lofrano Michele
4 Novembre
Albidona
Oggi, 4 novembre 2009, è l’anniversario della guerra del 1915-18, con trionfo e tanta gloria. E’ la giornata della grande vittoria. I nostri antenati hanno combattuto pieni di pidocchi e con vestiti lacerati. Le famiglie piangevano a casa disperate. I nostri soldati con la bandiera in mano, la nostra bandiera italiana, la bandiera tricolore che ha fatto furore: ricca di trionfi e di onori. Quest’anno voglio ricordare tutti gli eroi che hanno dato onore e dignità alla nostra città e sono 26, scritti sul monumento e io li voglio ricordare personalmente tutti perché vanno ricordati e non vanno mai dimenticati. Sono caduti sul Carso e su San Michele e nelle gelide acque del Piave e dell’Isonzo. E sono: Adduci Antonio,Adduci Giuseppe di Michele,Arvia Giuseppe Antonio,Aurelio Giuseppe di Michele, D’Agostino Salvatore di Michele, Gaetano Domenico di Leonardo,Gatto Leonardo di Francesco,Gaudio Pasquale fu Francesco,La Rocca Vincenzo di Giuseppe,Leonetti Francesco di Leonardo, Lizzano Pasquale fu Giuseppe,Lizzano Giuseppe fu Francescoantonio, Lizzano Marcantonio di Francesco,Lizzano Giuseppe fu Francescoantonio,Lizzano Marcoantonio fu Francesco,Laino Francesco fu Giuseppe,Paladino Giuseppe di Leonardo,Paladino Giuseppe di Michele,Rizzo Francesco di Vittoria,Rizzo Pasquale di Pietro,Sabatino Domenico di Francesco, Scillone Domenico fu Pasquale, Tucci Pasquale di Giuseppe,Urbano Michele di Francesco,Viceconte Vincenzo di Domenico. A seguire, invece, i caduti della guerra del 1943 e sono 15: Abbeduto Francesco di Giovanni, Adduci Francesco di Pietro,De Stefano Leonardo fu Pasquale,Ferraro Pasquale di Salvatore,Gatto Giuseppe fu Leonardo,Gatto Giuseppe di Francesco, Middonno Leonardo di Michele,Napoli Benedetto di Francesco,Napoli Vincenzo di Antonio,Napoli Giuseppeantonio di Antonio,Paladino Giuseppe di Salvatore,Rizzo Giuseppe fu Francesco,Leonardo Di Serafino,Salvatore Vincenzo fu Francesco, Labate Michelino Mele. Labate Michelino Mele è morto in Russia e prima di partire per la guerra,mi disse:”Michele mi è arrivata la cartolina di precetto al fronte debbo andare”. Io gli ho risposto:Non ti scoraggiare che la vita è cara. Dio ti guiderà e ogni pallottola che il nemico spara fuori di te la fa andare. Lui mi ha risposto: ”Michele la pallottola che deve ammazzare me non la sparano se prima non vado io”. Questa frase a me è rimasta sempre presente nella mente. Io come compagno e come presidente dell’Associazione combattenti e reduci di Trebisacce, ho fatto la ricerca per portare le sue spoglie ad Albidona e mi hanno risposto è stato sepolto nelle fosse comuni con tutti i documenti e non c’è nessuna indicazione. Io gli ho risposto: “ Labbate resterà senza una tomba e senza una croce.”. Tutta Albidona gli mandiamo un requiem e lo mandiamo in santa pace. Il fondatore del monumento, maresciallo Leonardo Rizzo, li ha elencati e scritti sul monumento e noi li terremo sempre presenti. Il monumento è stato fondato dal maresciallo Leonardo Rizzo, dal centurione dottore Pasquale Mele, da Giuseppe Urbano ,presidente dei reduci e combattenti di Albidona, dal poeta Giuseppe Lizzano di Trebisacce. Io allora ho partecipato con una somma che tutti mi hanno ammirato. Il monumento è stato inaugurato il 9 maggio del 1966 con numerosi autorità venute da tutte le parti. Questi nostri eroi che hanno dato la vita alla Patria vanno sempre ricordati e non vanno mai dimenticati. Un requiem gli mandiamo tutti quanti e li teniamo sempre presenti. Io li ricordo con tenacia e amor di patria e ne sono fiero. Un ringraziamento va al sindaco prof. Salvatore Aurelio, al vice sindaco Michele Urbano e a tutti i loro collaboratori che lavorano con tanto impegno e tanto amore. Un ringraziamento va all’autorità ecclesiastica, a tutta la forza pubblica e a tutti i presenti . Vi saluto e vi abbraccio e sono il nuovo presidente dei combattenti e reduci di Trebisacce.
Lofrano Michele
Trebisacce-09/12/2009: Richiesta di contributo per il monumento all'eroe A. Lutri
ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI
www.associazionecombattentiereduci.blogspot.com
SEZIONE DI Trebisacce (Cosenza)
Via Fossa della Corte, 34
Tel. 0981/51640 E-mail:francolofrano@libero.it
Egregio signor
Dr. Francesco Del Zio
Direttore Relazioni Esterne ed Affari Istituzionali del Gruppo Piaggio
Viale Rinaldo Piaggio, 25
56025 Pontedera- Pisa
Oggetto: Realizzazione del monumento all’eroe A. Lutri: Richiesta contributo.
Mi permetto di scriverLe questa lettera in qualità di presidente della locale Associazione Combattenti per esporLe un progetto che la nostra Sezione ha in animo di realizzare e precisamente la possibilità di erigere a Trebisacce un monumento all’eroe cittadino Alfredo Lutri.
Dell’argomento sono state interessate la sede nazionale di Roma e quella di Lucca e non ho trovato resistenza ad ottenere l’incarico a portare avanti l’iniziativa tramite un progetto specifico.
Ritengo però che un’iniziativa del genere debba ottenere consensi non solo dall’Associazione Nazionale e dall’Amministrazione Comunale di Trebisacce ma anche da parte di altre forze economiche e culturali.
Il motivo per cui scrivo a Lei, in qualità di rappresentante del Gruppo Piaggio, è che il monumento da realizzare (statua in bronzo di 1,80 di altezza per 2,20 m di larghezza) comprende una Moto Guzzi modello Alce degli anni 1940. Sarebbe nostra intenzione scrivere sulla moto il logo della
Moto Guzzi e sicuramente ciò avrebbe un impatto pubblicitario rilevante. Per tale motivo siamo a chiedere un contributo per la realizzazione del monumento di cui alleghiamo documentazione e precisiamo quanto realizzato fino ad ora:
- La Sezione di Trebisacce da tempo è in contatto con l’Associazione Nazionale Bersaglieri ed in particolare con la Sezione di Lucca che ha stanziato per la realizzazione del monumento la somma di 15.000 ( quindicimila) euro, mentre l’Associazione Nazionale ha già inviato 1000 euro. La sede di Lucca è interessata alla realizzazione del monumento perché è stato proprio un bersagliere lucchese, Alfidio Marcheschi, l’inventore di un particolare supporto che fissato sulla moto in questione permetteva di utilizzare una mitraglietta evitando anche di guidare la Moto Guzzi tenendo in spalla la pesante arma.
- Sono stati presi contatti con il Sindaco di Trebisacce che in linea di massima ha già individuato il sito dove posizionare il monumento impegnandosi alla realizzazione delle opere necessarie. Siamo in attesa di opportuna delibera della Giunta e del Consiglio Comunale per le ulteriori formalità del caso.
- E’ stata fatta richiesta di contributo alla Banca dell’Jonio di Albidona che deciderà in questi giorni.
- Sono stati presi contatti con alcune realtà della società civile locale come il Rotary Club “Trebisacce-Alto Jonio” che ha deliberato un suo contributo e designato alcuni soci per seguire il progetto.
- Sono stati presi contatti con tre scultori per la realizzazione del monumento e precisamente:
Maurizio Carnevali di Lamezia Terme; Antonio D’Angelo in arte Antonio Mignozzi, nato a Trebisacce e da molto tempo residente sul lago Maggiore; Daphnè du Barry, artista che opera in Italia e all’estero con laboratorio a Pietrasanta.
Trattandosi di un gruppo statuario importante ( 2 bersaglieri ed una motocicletta particolare) l’impegno economico risulta di una certa rilevanza. Il lavoro di fonderia, compreso il materiale bronzeo, si aggira intorno ai 40-50.000 euro mentre quello dell’artista scultore si prevede possa essere intorno ai 20-30.000 euro.
Pertanto la presente lettera vuol essere una richiesta di un adeguato contributo alla realizzazione dell’opera. Infatti abbiamo bisogno di alcune certezze finanziarie prima d’impegnarci su un progetto così impegnativo.
Sono sicuro che anche da parte del Gruppo Piaggio ci sarà la massima attenzione per rendere realtà il sogno di tanti concittadini di questa medaglia d’oro al valor militare. L’identità delle popolazioni, l’amore per la Patria e molti altri valori passano necessariamente anche per certi atti concreti e il progetto di cui parliamo è uno di questi.
Voglia gradire i miei migliori saluti nella speranza di incontrarLa per definire le specifiche modalità.
In attesa di un positivo riscontro, porgo cordiali saluti.
Michele Lofrano
Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci
Sezione di Trebisacce
www.associazionecombattentiereduci.blogspot.com
SEZIONE DI Trebisacce (Cosenza)
Via Fossa della Corte, 34
Tel. 0981/51640 E-mail:francolofrano@libero.it
Egregio signor
Dr. Francesco Del Zio
Direttore Relazioni Esterne ed Affari Istituzionali del Gruppo Piaggio
Viale Rinaldo Piaggio, 25
56025 Pontedera- Pisa
Oggetto: Realizzazione del monumento all’eroe A. Lutri: Richiesta contributo.
Mi permetto di scriverLe questa lettera in qualità di presidente della locale Associazione Combattenti per esporLe un progetto che la nostra Sezione ha in animo di realizzare e precisamente la possibilità di erigere a Trebisacce un monumento all’eroe cittadino Alfredo Lutri.
Dell’argomento sono state interessate la sede nazionale di Roma e quella di Lucca e non ho trovato resistenza ad ottenere l’incarico a portare avanti l’iniziativa tramite un progetto specifico.
Ritengo però che un’iniziativa del genere debba ottenere consensi non solo dall’Associazione Nazionale e dall’Amministrazione Comunale di Trebisacce ma anche da parte di altre forze economiche e culturali.
Il motivo per cui scrivo a Lei, in qualità di rappresentante del Gruppo Piaggio, è che il monumento da realizzare (statua in bronzo di 1,80 di altezza per 2,20 m di larghezza) comprende una Moto Guzzi modello Alce degli anni 1940. Sarebbe nostra intenzione scrivere sulla moto il logo della
Moto Guzzi e sicuramente ciò avrebbe un impatto pubblicitario rilevante. Per tale motivo siamo a chiedere un contributo per la realizzazione del monumento di cui alleghiamo documentazione e precisiamo quanto realizzato fino ad ora:
- La Sezione di Trebisacce da tempo è in contatto con l’Associazione Nazionale Bersaglieri ed in particolare con la Sezione di Lucca che ha stanziato per la realizzazione del monumento la somma di 15.000 ( quindicimila) euro, mentre l’Associazione Nazionale ha già inviato 1000 euro. La sede di Lucca è interessata alla realizzazione del monumento perché è stato proprio un bersagliere lucchese, Alfidio Marcheschi, l’inventore di un particolare supporto che fissato sulla moto in questione permetteva di utilizzare una mitraglietta evitando anche di guidare la Moto Guzzi tenendo in spalla la pesante arma.
- Sono stati presi contatti con il Sindaco di Trebisacce che in linea di massima ha già individuato il sito dove posizionare il monumento impegnandosi alla realizzazione delle opere necessarie. Siamo in attesa di opportuna delibera della Giunta e del Consiglio Comunale per le ulteriori formalità del caso.
- E’ stata fatta richiesta di contributo alla Banca dell’Jonio di Albidona che deciderà in questi giorni.
- Sono stati presi contatti con alcune realtà della società civile locale come il Rotary Club “Trebisacce-Alto Jonio” che ha deliberato un suo contributo e designato alcuni soci per seguire il progetto.
- Sono stati presi contatti con tre scultori per la realizzazione del monumento e precisamente:
Maurizio Carnevali di Lamezia Terme; Antonio D’Angelo in arte Antonio Mignozzi, nato a Trebisacce e da molto tempo residente sul lago Maggiore; Daphnè du Barry, artista che opera in Italia e all’estero con laboratorio a Pietrasanta.
Trattandosi di un gruppo statuario importante ( 2 bersaglieri ed una motocicletta particolare) l’impegno economico risulta di una certa rilevanza. Il lavoro di fonderia, compreso il materiale bronzeo, si aggira intorno ai 40-50.000 euro mentre quello dell’artista scultore si prevede possa essere intorno ai 20-30.000 euro.
Pertanto la presente lettera vuol essere una richiesta di un adeguato contributo alla realizzazione dell’opera. Infatti abbiamo bisogno di alcune certezze finanziarie prima d’impegnarci su un progetto così impegnativo.
Sono sicuro che anche da parte del Gruppo Piaggio ci sarà la massima attenzione per rendere realtà il sogno di tanti concittadini di questa medaglia d’oro al valor militare. L’identità delle popolazioni, l’amore per la Patria e molti altri valori passano necessariamente anche per certi atti concreti e il progetto di cui parliamo è uno di questi.
Voglia gradire i miei migliori saluti nella speranza di incontrarLa per definire le specifiche modalità.
In attesa di un positivo riscontro, porgo cordiali saluti.
Michele Lofrano
Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci
Sezione di Trebisacce
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