DISCORSO
4 Novembre
Albidona
Oggi, 4 novembre 2009, è l’anniversario della guerra del 1915-18, con trionfo e tanta gloria. E’ la giornata della grande vittoria. I nostri antenati hanno combattuto pieni di pidocchi e con vestiti lacerati. Le famiglie piangevano a casa disperate. I nostri soldati con la bandiera in mano, la nostra bandiera italiana, la bandiera tricolore che ha fatto furore: ricca di trionfi e di onori. Quest’anno voglio ricordare tutti gli eroi che hanno dato onore e dignità alla nostra città e sono 26, scritti sul monumento e io li voglio ricordare personalmente tutti perché vanno ricordati e non vanno mai dimenticati. Sono caduti sul Carso e su San Michele e nelle gelide acque del Piave e dell’Isonzo. E sono: Adduci Antonio,Adduci Giuseppe di Michele,Arvia Giuseppe Antonio,Aurelio Giuseppe di Michele, D’Agostino Salvatore di Michele, Gaetano Domenico di Leonardo,Gatto Leonardo di Francesco,Gaudio Pasquale fu Francesco,La Rocca Vincenzo di Giuseppe,Leonetti Francesco di Leonardo, Lizzano Pasquale fu Giuseppe,Lizzano Giuseppe fu Francescoantonio, Lizzano Marcantonio di Francesco,Lizzano Giuseppe fu Francescoantonio,Lizzano Marcoantonio fu Francesco,Laino Francesco fu Giuseppe,Paladino Giuseppe di Leonardo,Paladino Giuseppe di Michele,Rizzo Francesco di Vittoria,Rizzo Pasquale di Pietro,Sabatino Domenico di Francesco, Scillone Domenico fu Pasquale, Tucci Pasquale di Giuseppe,Urbano Michele di Francesco,Viceconte Vincenzo di Domenico. A seguire, invece, i caduti della guerra del 1943 e sono 15: Abbeduto Francesco di Giovanni, Adduci Francesco di Pietro,De Stefano Leonardo fu Pasquale,Ferraro Pasquale di Salvatore,Gatto Giuseppe fu Leonardo,Gatto Giuseppe di Francesco, Middonno Leonardo di Michele,Napoli Benedetto di Francesco,Napoli Vincenzo di Antonio,Napoli Giuseppeantonio di Antonio,Paladino Giuseppe di Salvatore,Rizzo Giuseppe fu Francesco,Leonardo Di Serafino,Salvatore Vincenzo fu Francesco, Labate Michelino Mele. Labate Michelino Mele è morto in Russia e prima di partire per la guerra,mi disse:”Michele mi è arrivata la cartolina di precetto al fronte debbo andare”. Io gli ho risposto:Non ti scoraggiare che la vita è cara. Dio ti guiderà e ogni pallottola che il nemico spara fuori di te la fa andare. Lui mi ha risposto: ”Michele la pallottola che deve ammazzare me non la sparano se prima non vado io”. Questa frase a me è rimasta sempre presente nella mente. Io come compagno e come presidente dell’Associazione combattenti e reduci di Trebisacce, ho fatto la ricerca per portare le sue spoglie ad Albidona e mi hanno risposto è stato sepolto nelle fosse comuni con tutti i documenti e non c’è nessuna indicazione. Io gli ho risposto: “ Labbate resterà senza una tomba e senza una croce.”. Tutta Albidona gli mandiamo un requiem e lo mandiamo in santa pace. Il fondatore del monumento, maresciallo Leonardo Rizzo, li ha elencati e scritti sul monumento e noi li terremo sempre presenti. Il monumento è stato fondato dal maresciallo Leonardo Rizzo, dal centurione dottore Pasquale Mele, da Giuseppe Urbano ,presidente dei reduci e combattenti di Albidona, dal poeta Giuseppe Lizzano di Trebisacce. Io allora ho partecipato con una somma che tutti mi hanno ammirato. Il monumento è stato inaugurato il 9 maggio del 1966 con numerosi autorità venute da tutte le parti. Questi nostri eroi che hanno dato la vita alla Patria vanno sempre ricordati e non vanno mai dimenticati. Un requiem gli mandiamo tutti quanti e li teniamo sempre presenti. Io li ricordo con tenacia e amor di patria e ne sono fiero. Un ringraziamento va al sindaco prof. Salvatore Aurelio, al vice sindaco Michele Urbano e a tutti i loro collaboratori che lavorano con tanto impegno e tanto amore. Un ringraziamento va all’autorità ecclesiastica, a tutta la forza pubblica e a tutti i presenti . Vi saluto e vi abbraccio e sono il nuovo presidente dei combattenti e reduci di Trebisacce.
Lofrano Michele
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